Il prete si mise le mani davanti agli occhi. Sperava che lo Scumm bar fosse ancora aperto, perché aveva bisogno di un drink.
"...oops...", disse Guybrush.
"Bravo, Guybrush.", disse Elaine sarcastica. "Adesso li devo inseguire per riavere la mia birra alla radice voodoo". Seguì gli scimpanzè fuori dalla chiesa.
"...ma..." gridò un Guybrush preso in contropiede dietro di lei. Il salvataggio non stava andando come aveva sperato. "...io....ehm...ehi..."
LeChuck, ora che Elaine era andata, si rivolse a Guybrush, e la luce di rabbia nei suoi occhi era terribile da vedere. "Hai osato venire qui per sfidarmi!" ruggì. "Non credo alla tua audacia!"
"Beh, non credo alla tua stupidità!" disse, di rimando, Guybrush a cui gli insulti erano diventati la principale modalità di conversazione. "Ho dovuto impedirti di sposare il Governatore."
"Lo sposerò ancora!" disse LeChuck ferocemente. "Come pensi di fermarmi?"
"Ti inzupperò con la mia bottiglia di seltz appiccicoso", disse Guybrush. Forse questo soccorso avrebbe potuto funzionare, dopo tutto. Tirò fuori la bottiglia e cominciò a scuoterla. "Non sarete più così minacciosi, tangibili pirati, tu fluttuante sacco di... di... di qualcosa che inizia con la 'b'!"
Guardando direttamente nel contenuto velenoso della bottiglia, LeChuck cominciò a perdere un pò della sua calma. "Uhh..." iniziò con un tono di voce più ragionevole, "aspetta un minuto, amico - Stavo solo scherzando, possiamo risolvere tutto da gentiluomini..." Si interruppe, rendendosi conto che Guybrush aveva problemi con la bottiglia.
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Guybrush provò e riprovò, ma quella dannata cosa semplicemente non spruzzava. "Oh no," sbottò disperatamente, "è inceppata!"
Ci fu una pausa, in cui LeChuck assorbì mentalmente questo nuovo frammento di informazione, e Guybrush ebbe il tempo di comprendere l'incredibile stupidità nell'espressione di quell'ultima frase.
Il pugno sinistro di LeChuck cominciò a ruotare. Adesso fu la volta di Guybrush di essere ragionevole - "Ehm...dimmi, adesso...", iniziò lentamente, un pò scoraggiato dal momento angolare in costante aumento della mano di LeChuck, ora girava ad una velocità incredibile. In accordo con la teoria della relatività generale di Einstein, sembrava che stesse guadagnando massa mentre accelerava.
Guybrush ingerì. "...non precipitiamo le cose..." fu tutto quello che ebbe il tempo di dire prima che il pugno, ora completamente un vortice circolare, lo colpisse sulla punta del mento. Da una posizione eretta Guybrush venne scagliato verso l'alto con la velocità del razzo, attraverso il tetto della chiesa. Piovvero polvere e legname spezzato.
LeChuck balzò e, grazie al fatto di essere un fantasma senza peso, seguì Guybrush nel cielo notturno.
Il prete guardò il buco nel tetto, poi iniziò a percorrere tutto il corridoio verso lo Scumm bar. Avrebbe avuto bisogno di molto più di un drink quella sera.
Guybrush volava. Sopra la montagna, dove la guardia guardava, del tutto miope, le navi. Sopra le nuvole e nella parte dell'atmosfera dove l'aria diveniva fredda e rsrefatta. Per fortuna, non ci stette molto tempo, perché presto si ritrovò in caduta verso terra con una velocità sempre maggiore.
Dietro di lui LeChuck, planando senza paura attraverso la brezza notturna, era spinto da forze infernali che contrastavano la gravità.
In prossimità della casa del Maestro di Spade, Guybrush colpì i rami più alti di un alto albero di pino. Colpì i rami al di sotto di questi, e i rami ancora sotto, tagliando in modo molto preciso un lato dell'albero.
L'impatto con i rami lo rallentò giusto in modo che non morisse o perdesse conoscenza quando cadde in una fitta macchia di felci. Guybrush cercò di rimettersi in piedi. Guardò verso l'alto.
Sopra di lui vide LeChuck che scendeva dall'alto, con le braccia tese, come l'insorgenza di un destino azzurro. LeChuck gli atterrò accanto e immediatamente iniziò a ruotare il pugno ancora una volta. Guybrush cercò di allontanarsi, ma non riusciva nemmeno ad alzarsi correttamente.
Guybrush venne colpito una seconda volta, questa volta con più velocità laterale, diventando un arco azzurro ghiaccio dalla forma di un onda sinusoidale attraverso le dimensioni oscure. Dietro di lu, sulla sua traiettoria curva, c'era LeChuck, che ringhiava ferocemente.