Finito King's quest 3 (1986):
capolavoro.
Ho giocato alla versione del 1987, identica alla prima ma con dei comodi menu che vi permettono di accedere più velocemente alle opzioni per salvare e recuperare le partita (anche dei precedenti due giochi sono uscite versioni simili).
È stato super difficile, ho dovuto guardare la guida più di quanto avrei voluto, ma è stata una grande esperienza. Rispetto ai precedenti capitoli è un
enorme passo avanti in termini di complessità e sono sicuro che nell'anno in cui uscí era la piú complessa avventura grafica mai prodotta.
Ci sono un sacco di azioni da compiere, alcune richiedono molta precisione. Si dovrà fuggire dalla prigionia di un mago introducendosi nel suo laboratorio segreto e imparandone la
magia, scappare da una nave pirata, recuperare tesori, attraversare una montagna e...
scoprire il proprio passato. Il tutto senza finire in un crepaccio, farsi scoprire dal mago, farsi mangiare da un ragno gigante o divorare dagli squali, in pieno stile Sierra! Ad aggiungere complessità, viene introdotto anche un timer, utile soprattutto nelle prime fasi: vi permette di tenere traccia degli spostamenti del mago che vi tiene prigionieri.
Tanta complessità purtroppo significa anche
grande difficoltà e il gioco non sempre è onesto, bisogna ammetterlo. Alcuni enigmi non offrono alcun suggerimento al giocatore, anzi, vanno contro la logica. È il caso di un oggetto importante, che il giocatore trova solamente dando indicazioni ben precise riguardanti un luogo dove l'oggetto all'apparenza non c'è. Immaginatevi un armadio. Sopra l'armadio non c'è nulla, è chiaramente vuoto a giudicare dal fondale. Detto questo, vi verrebbe mai in mente di digitare il comando GUARDA SOPRA ARMADIO? Enigmi come questo possono bloccarvi a vita perché semplicemente vanno contro ogni possibile intuizione. Nel primo capitolo ce n'era almeno uno di enigmi di questo tipo, nel secondo nessuno, qui... ce ne sono un po'. Il fatto di interagire dovendo impartire direttamente ogni comando poi ovviamente non aiuta:
questo capitolo mostrò un po' i limiti dell'interfaccia testuale, che verrà sostituita a partire da King's quest 5. Enigmi del genere fortunatamente rappresentano una piccolissima percentuale di quelli presenti nel gioco e posso dire essere risucito comunque a risolvere buona parte dell'avventura senza aiuti.
Solitamente tendo a disaffezionarmi al gioco quando uso le soluzioni, ma in questo caso non mi sento così in colpa: il gioco diede grossi problemi anche ai giocatori dell'epoca e la Sierra abbasso il livello di difficoltà nel capitolo successivo proprio a causa delle proteste ricevute per King's quest 3. E comunque, senza una guida non l'avrei finito nemmeno tra 10 anni.
Non a caso nel gioco era presente il numero di telefono per contattare la Sierra e chiedere aiuto e nel manuale viene consigliato l'acquisto della guida ufficiale. Sono convinto che abbiano venduto un sacco di copie di quella guida, ma sarebbe stato più onesto includerla nella confezione.
Difficoltà e frustrazione a parte,
il gioco è grandioso. Già dalle prime schermate si percepisce una certa atmosfera e i momenti di tensione e stupore non si faranno attendere. La storia poi si schiude a poco a poco, svelandoci verità nascoste che cambieranno per sempre la vita del protagonista, mentre lo aiutiamo ad andare incontro al proprio destino.
E che storia ragazzi! All'epoca molti si lamentarono del fatto che questo non fosse un vero King's quest e che il protagonista non avesse nulla a che fare con quanto visto nei giochi precedenti... se solo avessero proseguito nel gioco! Nelle fasi finali
ammetto di essermi commosso, non mi era capitato nemmeno in Ocarina of time time.
Giocatelo, sul serio!
Sul piano tecnico, graficamente il gioco si mantiene sul livello dei precedenti, con ambienti leggermente più dettagliati ma sempre in 160x200. L'interfaccia testuale sembra essere in grado di riconoscere più verbi e sinonimi, ma in alcuni casi risulta essere fin troppo tollerante: mi è capitato di risolvere un'engima semplicemente azzeccando il verbo giusto, nonostante l'oggetto fosse sbagliato. La complessità di alcuni ambienti rende più facile rimanere "incastrati" tra gli elementi del fondale: lo notavo anche nei precedenti capitoli, ma qui l'ho notato di più. Ancora nessun supporto alle schede audio, le musiche usano solo lo speaker interno del pc o il chip audio dei computer Tandy 1000 (quest'ultimo offre suoni più vari, impostatelo in DosBox).
Nota: se decidete di giocarlo,
ricordatevi di scaricare il manuale. Ad un certo punto del gioco dovrete fare degli incantesimi e le istruzioni su ingredienti e formule magiche si trovano solo lì (forse era una forma di protezione anti-pirateria). Già che ci siete scaricatevi anche l'hintbook ufficiale, prima o poi ne avrete bisogno.
Fra un po' mi butterò su King's quest 4, l'ultimo uscito originariamente con grafica a 16 colori e soprattutto l'ultimo ad avere l'interfaccia testuale. In questo capitolo passarono ad una risoluzione di 320x200 (questo dovrebbe rendere più semplice riconoscere gli oggetti nel fondale) e inclusero il supporto alle principali schede sonore. Sono curiosissimo, per ora questa serie migliora ad ogni nuovo capitolo!