L'uomo infatti era il gestore del negozio - lo era da diversi decenni. Il lavoro aveva lasciato il suo segno su di lui - aveva degli occhi piccoli e lucenti, una grande pancia, e una strana schiena un po' magra su cui poggiava la parte superiore del suo corpo. Insieme alle braccia che sembravano appese verso il basso, senza vita (a meno che non stessero misurando qualcosa), l'impressione generale era che lui si muovesse per il locale come un sonnambulo.
Guybrush riuscì ad attirare la sua attenzione cosicché gli porse l'invito. «Ah, hai un costume riservato!" esclamò il negoziante. Dietro di lui, Jojo stava provando sulla maschera di Cannibal Ted™ per le dimensioni. "Vediamo....., penso che tu abbia un costume giusto qui." Si avviò verso il retro del negozio. "Da questa parte, prego."
"Se potessi camminare in quel modo non avrei bisogno del talco", disse Guybrush tra i denti, e seguì il negoziante sul retro.
In un piccolo angolo, circondato da grandi tende viola su entrambi i lati, c'era una piccola alcova che somigliava ad un armadio. L'unico capo di abbigliamento appeso nel guardaroba era un abito da cocktail viola. Le maniche scendevano fino alla metà superiore delle braccia, l'orlo si stendeva finpoco sopra le ginocchia, e il taglio della scollatura era sufficiente alle persone per dare una buona occhiata alle sue clavicole.
Guybrush era contento di non essere qualche centimetro più alto, o sarebbe potuto essere davvero imbarazzante.
"Beh, ecco", ha detto il negoziante. "Ultimo costume prenotato. Naturalmente, tutti quelli buoni sono stati presi da qualche ora." Vedendo l'espressione di Guybrush, aggiunse, "Non c'è da preoccuparsi. Con questo sarai sulla bocca di tutti alla festa."
Questo era ciò di cui Guybrush era soprattutto preoccupato.
"Bene, divertiti e goditi il tuo costume", disse il negoziante, andandosene. Guybrus prese l'abito dalla sua gruccia, lo piegò delicatamente, e lo mise nel suo cappotto. Sicuramente sarebbe stato un bel vestito, con i suoi merletti e nastri, aveva soltanto il proprietario sbagliato.
Guybrush tornò nel negozio. "Andiamo, Jojo", disee al suo amico, mentre oscillava pieno di divertimento dalle travi del tetto. "Giù da lì."
Uscirono alla luce del sole, e andarono alla volta del party del governatore.
"C'è qualcosa in cui posso aiutarti?" chiese la guardia, parlando con Guybrush ma guardando con curiosità Jojo.
Guybrush questa volta non balzò terrorizzato, in parte perché la guardia non aveva indossato la sua maschera. Guybrush non poteva darle torto, si doveva soffocare con quel coatume.
"Potresti lasciarmi andare al party", accennò Guybrush.
"Credo di averti già detto che la festa è solo su invito", disse la guardia con impazienza.
"Ecco il mio invito", disse Guybrush, mostrando il suo piccolo pezzo di carta.
La guardia sembrava sorpresa. "Ma guarda un po'. L'invito ce l'ha davvero.. Hai un costume?"
Guybrush annuì. "Ho preso il mio costume proprio qui", disse, accarezzandosi il cappotto.
"Meglio che lo indossi," consigliò la guardia.
"Be', se insisti,", disse Guybrush. "Ma dovrai cercare di trattenerti." Guybrush iniziò a togliersi la camicia.
"No, no! Non qui!" disse la guardia rapidamente. "Va nei cespugli o da qualche altra parte."
Guybrush seguì il suo consiglio prima che il suo volto diventasse ancora più rosso. "Accidenti," mormorò la guardia. Jojo annuì comprensivo. "Chi sei tu?" chiese la guardia, rivolta a Jojo. "La sua scorta?"
Dopo qualche minuto Guybrush tornò, un po' timido. L'abito gli vestiva bene, fatta eccezione per i suoi stivali e alcuni indumenti intimi nascosti. Al loro posto indossò l'abito da cocktail, ora di un colore più simile al lilla a causa del sole intenso. Aveva una schiena molto SCOPERTA - Guybrush sperò di non dover indossare quel vestito per troppo tempo, altrimenti sarebbe finito con un grave caso di scottatura.
"Oh, come sei carino", disse la guardia in segno di apprezzamento. "E gli stivali danno un tocco di classe. Ok, credo che tu possa passare. Ma io non sono sicura di lui -" e qui guardò Jojo.
«Ah», disse Guybrush. "È il mio, uh, chaperon". Jojo guardò Guybrush con gli occhi spalancati.
"Chaperone", disse la guardia.
"Sì", confermò Guybrush. "Non è sicuro lasciarmi da solo ad una festa." Oltrepassò la guardia, sollevò la barra di blocco, e in poco tempo lui e Jojo stavano attraversando il giardino del palazzo del Governatore Marley.